FILIERA GRANO DURO: AIUTI IN REGIME DI DE MINIMIS 2025

Con la pubblicazione della circolare AGEA n°38452 del 13/05/2025 sono state definite le modalità di presentazione delle domande di aiuto in regime di de minimis in merito alla filiera grano duro 2025 che ha lo scopo di dare  un aiuto diretto a favorire il rafforzamento della filiera grano-pasta nazionale, attraverso la sottoscrizione di contratti tra i soggetti della filiera cerealicola con l’obiettivo di assicurare sbocchi di mercato e di migliorare la qualità dei prodotti con l’uso di sementi certificate e l’adozione di buone pratiche agricole.

L’aiuto è richiedibile dalle imprese agricole che abbiano già sottoscritto direttamente o attraverso cooperative, consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute di cui sono socie, contratti di filiera di durata almeno triennale, entro il 31 dicembre dell’anno precedente alla scadenza della domanda di contributo; per la campagna 2025 il contratto di filiera deve essere stato sottoscritto entro il 31 dicembre 2024. 

Nel caso in cui il contratto di filiera sia sottoscritto da una cooperativa, un consorzio agrario o un’organizzazione di produttori riconosciuta, il contratto stesso deve essere integrato da copia dell’impegno/contratto di coltivazione tra la cooperativa, il consorzio agrario e l’organizzazione di produttori e l’impresa agricola socia, richiedente l’aiuto (ALLEGATO A qui sotto) che dovrà essere consegnato al CAA per la presentazione delle domande. Tale impegno/contratto di coltivazione deve fare riferimento allo specifico contratto di filiera e può avere durata annuale. 

Nel contratto sottoscritto dall’imprenditore agricolo (contratto di filiera o impegno/contratto di coltivazione) devono essere indicate la/le varietà di sementi certificate impiegate. Le varietà debbono risultare iscritte al registro nazionale delle varietà o al catalogo comunitario. La documentazione da allegare alla domanda di aiuto deve essere integrata da una copia della fattura di acquisto delle sementi certificate. La fattura deve riportare l’indicazione della categoria e del numero di identificazione del lotto. I quantitativi minimi ad ettaro di sementi certificate impiegate devono essere coerenti con la superficie seminata e pari ad almeno 150 kg/ha, eccetto la varietà Senatore Cappelli per la quale il quantitativo minimo ad ettaro di semente è pari a 130 kg/ha.

Il contributo previsto e di 100 euro/ha nel limite massimo di 50 HA.

SCADENZA PRESENTAZIONE DOMANDE  15/09/2025.

Per qualsiasi informazione contattare gli uffici Cia di riferimento.

Bonus investimenti 4.0 – Nuovo modello di comunicazione

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emanato il Decreto del 15 maggio 2025 che disciplina il meccanismo di prenotazione e le modalità di invio delle comunicazioni per l’accesso al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0.

Nel documento seguente i dettagli forniti da Cia Romagna Servizi per accedere agli incentivi per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

Aree interne, Pac e geopolitica

Le sfide per l’agricoltura secondo Cia Romagna, al rientro dalla decima Conferenza economica di Cia nazionale

Scrivere una nuova pagina di priorità e proposte per il futuro del settore, facendo dell’agricoltura la protagonista, capace di rispondere, nonostante le criticità, alle sfide in essere. Con questo obiettivo, Cia-Agricoltori Italiani ha riunito a Roma, in occasione della decima Conferenza economica, delegazioni di agricoltori, istituzioni nazionali ed europee, rappresentanti di enti e organizzazioni, analisti ed esperti di rilievo internazionale.

Tra tutti gli argomenti approfonditi nella due giorni nazionale, il presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, sottolinea tre temi: aree interne, grande impegno di Cia da sempre, che ora sembra condiviso da tanti; la nuova Pac; la situazione geopolitica.

“Noi agricoltori siamo la soluzione, non il problema. Riferendoci alle aree interne, ma non solo, l’agricoltura può fare la differenza nel contrastare lo spopolamento e il dissesto idrogeologico, per affrontare il cambiamento climatico, ma serve un riconoscimento concreto del suo ruolo strategico”, dichiara Misirocchi. Deve essere garantito valore al ruolo degli agricoltori, equità di reddito, e rafforzato l’aspetto della multifunzionalità delle aziende. Servizi, infrastrutture, scienza e innovazione devono essere al centro di una strategia comune, alla quale occorre lavorare tutti insieme, per evitare l’abbandono di interi territori.

Sul tema della “Pac” Cia chiede che sia davvero più equa, in aiuto a chi vive solo di agricoltura, iniziando a mettere un tetto ai contributi per le grandi aziende e l’introduzione di un secondo criterio di assegnazione, basato non solo sulla dimensione, ma anche sulla collocazione geografica.

Inoltre, Cia è contraria all’ipotesi di un Fondo unico nazionale per il finanziamento delle politiche della Pac: rischierebbe di comprometterne il funzionamento in una fase già complicata, con gravi conseguenze sulla stabilità generale del settore agricolo, sulla produzione alimentare, sull’occupazione dei territori rurali.

“Servono più strumenti adeguati ai bisogni degli agricoltoriafferma MisirocchiDalla semplificazione burocratica alla gestione del rischio, fino alla costruzione di una nuova transizione green a misura del comparto, come abbiamo sempre sostenuto. Occorrono investimenti fondamentali alla sostenibilità agricola, nella sua valenza economica, ambientale e sociale”.

Cia sollecita un impegno deciso dell’Unione Europea per la tutela del settore attraverso ricerca, innovazione e formazione. Chiede inoltre una clausola di salvaguardia per tutti gli accordi commerciali e un’azione diplomatica immediata per scongiurare i dazi Usa.

In generale, per Cia serve un rinnovato sforzo da parte di tutti i Paesi Ue, orientato a rafforzare il ruolo dell’Unione nei processi diplomatici. Dall’Europa ci si aspetta che riscriva i suoi processi decisionali e rafforzi la propria economia per creare valore e occupazione, salvaguardare libertà e diritti, anteponendo il cibo alle armi, lavorando per la sicurezza alimentare globale, fondamentale per il futuro.

GLI OSPITI INTERVENUTI ALLA DECIMA CONFERENZA ECONOMICA DI CIA NAZIONALE:

Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Ue;

Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste;

Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica;

Elly Schlein, segretaria del Partito democratico;

Denis Pantini, responsabile Agroalimentare di Nomisma;

Paolo Magri, presidente del Comitato Scientifico dell’ISPI;

Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese del Made in Italy;

Philippe Mèrillon, consigliere per gli affari agricoli Ambasciata di Francia in Italia;

Pier Virgilio Dastoli,presidente del Movimento Europeo Italia;

Andrea Porro, segretario generale italiano dell’Organizzazione Mondiale Agricoltori (WFO);

Frida Krifca, presidente del Consiglio d’Amministrazione CIHEAM;

Matteo Zoppas, presidente Agenzia ICE;

Leopoldo Rubinacci, direttore generale aggiunto DG Trade Commissione europea;

JD Van Der Ploeg, professore di sociologia rurale all’Università di Wageningen (Paesi Bassi) e presso la China Agri cultural University di Pechino;

Vincenzo Smaldore, responsabile editoriale e sviluppo istituzionale Fondazione Openpolis; Giuseppe Corti, direttore Centro Agricoltura e Ambiente CREA;

Gianfranco Diretto, Divisione Biotecnologie ENEA;

Angelo Barone, presidente Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo;

Veronica Nicotra, segretaria generale ANCI.

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