Comunicazione annuale prodotti legnosi 

Tutte le aziende che immettono sul mercato legno o prodotti da esso derivati sono tenute a comunicare al Registro imprese Legno (RIL), in applicazione dei regolamenti UE (EUTR e FLEGT),  il quantitativo di legno da commercializzare.

Possiamo avere due casistiche:

a) aziende non iscritte agli albi regionali delle imprese forestali a valenza nazionale e iscritte ai soli albi regionali ( A-C). Tra questo rientrano le aziende agricole che commercializzano legno derivante da taglio di boschi in conduzione (proprietà, affitto e altro). Queste aziende,  se commercializzano il legno, devono comunicare i quantitativi di legname inserendo i valori del 2024 a partire dal 16 gennaio e, comunque, prima della prima commercializzazione di legname. L’iscrizione ha validità annuale fino al 15 gennaio dell’anno successivo e deve essere rinnovata ogni anno.

L’iscrizione si effettua esclusivamente online sul portale del MIPAAF utilizzando lo SPID individuale di ogni titolare dell’azienda e allegando l’attestazione di pagamento di € 20,00.  La conferma dell’iscrizione con il relativo pagamento è da farsi ogni anno.

Per procedere all’iscrizione al Ril occorre fornire le seguenti informazioni:

denominazione, forma giuridica, ragione sociale, sede legale, recapiti comprensivi di indirizzi di posta elettronica, ordinaria e se disponibile PEC, Codice Fiscale e Partita IVA, dati anagrafici del legale rappresentante con riferimento al legno; denominazione commerciale e tipologia, regione italiana e, se possibile, località, quantità annuale, commercializzata e, se disponibile, controvalore in Euro.

Per assicurare la richiesta tracciabilità ai prodotti immessi sul mercato occorre che tutte le aziende si dotino di un apposito registro sul quale annotare le principali informazioni (autorizzazione/comunicazione, località, tipologia, quantità ed estremi dell’acquirente). 

B) Aziende iscritte agli Albi delle aziende forestali a valenza nazionale ( An-Bn-Cn): le aziende agricole di norma sono iscritte alla Cn.

In questo caso le aziende non hanno l’obbligo di comunicare direttamente al RIL i quantitativi di legno prodotto nell’anno precedente in quanto verrà fatto direttamente dalla Regione Emilia-Romagna senza l’obbligo di pagare Euro 20,00. 

Le aziende sono però tenute a comunicare alla Regione Emilia-Romagna, entro il 15 febbraio 2025,  i quantitativi di legname commercializzato nel 2024 tramite la nuova procedura informatizzata mediante accesso SPID al seguente link: https://alboforestale.regione.emilia-romagna.it/

In assenza di comunicazione s’intende che l’azienda non abbia commercializzato prodotti legnosi nel 2024.

Inoltre, si ricorda che nel caso di commercializzazione del legname è sempre obbligatoria l’iscrizione al relativo Albo. Per le aziende agricole C o CN per le aziende agricole.  Dal primo maggio 2025, per iscriversi agli albi a valenza regionale,  sarà obbligatorio il conseguimento della qualifica di operatore forestale da parte del titolare. 

Non sono tenuti all’iscrizione ai relativi albi nei seguenti casi:

  1. per attività in ambito forestale che non comportino il taglio della vegetazione arborea e arbustiva presente in bosco;
  2. per l’esecuzione di interventi forestali effettuati direttamente dagli imprenditori agricoli per utilizzazioni su terreni boscati in gestione alla propria azienda;
  3. per i tagli negli impianti di arboricoltura da legno a ciclo medio lungo, pioppicoltura e altre piantagioni legnose a ciclo breve;
  4. per le utilizzazioni effettuate dagli aventi diritto nei terreni soggetti ad uso civico nell’esercizio del proprio diritto di legnatico;
  5. per le cure colturali, gli interventi di miglioramento nei castagneti da frutto e il recupero alla coltivazione dei castagneti;
  6. per tagli di autoconsumo (fino a 250 quintali e comunque nel limite massimo di 5.000 metri quadrati l’anno) e per interventi minuti di manutenzione forestale effettuati dai proprietari o dai possessori delle superfici boscate;
  7. per la raccolta del legname trasportato o depositato naturalmente in aree demaniali.

Le sanzioni previste per la mancata iscrizione al Registro Nazionale Operatori sono comprese tra un minimo di euro 500,00 a un massimo di Euro 1.200,00; per chi non tiene il registro, o lo conserva per almeno 5 anni, è prevista una sanzione da un minimo di Euro 150,00 a un massimo di Euro 1.500,00.

Interventi a sostegno della filiera apistica Campagna 2023

Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) ha attivato una misura di sostegno per la filiera apistica attraverso la corresponsione di un aiuto una tantum, volto a sostenere in particolare le imprese il cui reddito dipende principalmente dall’attività dell’apicoltura. La decisione scaturisce dalla grave crisi produttiva in cui si trova la filiera: nel 2023 e nel 2024, anche per questo comparto, una serie di eventi climatici e naturali hanno avuto un grande impatto sui costi di produzione delle reiterate nutrizioni di soccorso per evitare la morte delle api negli alveari.

L’aiuto prevede uno stanziamento, per la campagna 2023, di 10 milioni di euro, e sarà erogato nel 2025.

Possono accedere all’aiuto le imprese apistiche iscritte al registro delle imprese e all’anagrafe delle aziende agricole; a conduzione zootecnica o orientamento misto; in forma singola o associata; in regola con gli obblighi di identificazione degli alveari e registrate nella Banca dati apistica del Sistema Informativo Veterinario (BDN) come apicoltori professionisti; che producano per la commercializzazione ed esercitino l’apicoltura in forma stanziale e/o pratichino il nomadismo anche ai fini dell’attività di impollinazione; che abbiano dichiarato una consistenza minima zootecnica (così come certificata nel fascicolo dalla BDN) pari ad almeno 105 alveari totali alla data del 31 dicembre 2023 e che non siano in situazioni di fallimento, liquidazione, concordato preventivo, amministrazione straordinaria.

Le domande di aiuto possono essere presentate dal 28 gennaio al 18 febbraio 2025.

Per qualsiasi informazione rivolgersi agli uffici Cia di riferimento.

Nella tabella sottostante le fasce di contributo:

Gestione rifiuti, passaggio alla Tcp per i comuni di Ravenna e Cervia dal 2025

La bolletta definitiva sarà composta da una: 

– Quota fissa (derivante da calcoli di ARERA);

– Quota normalizzata (calcolata sul n° di componenti per i privati e sui mq per le aziende) – peserà per il 50%;

– Quota variabile (calcolata sul n° di conferimenti annui effettuati) – peserà per il 15%;

– Quota aggiuntiva (calcolata in base al superamento della soglia di conferimenti massimi effettuabili).

Il pagamento per il primo anno sarà effettuato con una prima bolletta emessa a luglio, mentre dal 2026, la cadenza dei pagamenti sarà trimestrale.

Per il 2025, trattandosi del primo anno di introduzione, il Comune di Ravenna non inserirà penali per i conferimenti superiori, mentre il Comune di Cervia ha previsto di partire già da gennaio con l’applicazione delle penali.

Alluvione 2023, Ordinanza 36/2024 del Commissario straordinario: accesso al credito d’imposta per ripristino danni

Il 20/11/2024 è stata pubblicata l’Ordinanza n°36  che prevede il rimborso delle spese per il ripristino dei danni causati dall’alluvione del maggio 2023 attraverso l’accesso a finanziamenti agevolati grazie all’accordo tra ABI e Cassa Depositi e Prestiti.

In data 24 giugno 2024 Cassa Depositi e Prestiti e ABI hanno sottoscritto una Convenzione che ha definito le regole per la concessione dei finanziamenti.

Le Banche aderenti all’iniziativa possono accedere alla provvista di 700 milioni di euro per concedere finanziamenti agevolati senza oneri di rimborso da parte dei Beneficiari, i quali cedono alle Banche il credito d’imposta loro riconosciuto dalla legge.

Nello specifico, i contributi destinati alla ricostruzione dei territori colpiti dagli eventi alluvionali di importo rispettivamente superiore a 20 mila euro per le persone fisiche e a 40 mila euro per soggetti esercenti attività sociali, economiche e produttive possono essere erogati per il tramite delle Banche ai beneficiari dei contributi, con le modalità del finanziamento agevolato sulla base degli stati di avanzamento relativi all’esecuzione dei lavori, alle prestazioni di servizi e alle acquisizioni di beni necessari all’esecuzione degli interventi ammessi a contributo.

I beneficiari del contributo dovranno aprire apposito conto corrente bancario vincolato, come previsto dalla convenzione (CDA/ABI) sul quale verranno accreditati i contributi e attraverso il quale l’istituto di credito farà i bonifici esclusivamente nei confronti dei seguenti soggetti destinatari:

·         i creditori del beneficiario che abbiano svolto lavori/prestazioni per gli interventi ammessi a contributo;

·         il beneficiario medesimo, qualora egli stesso abbia anticipato le spese per i lavori/prestazioni ammessi a contributo;

·         l’Istituto di credito, nel caso in cui quest’ultimo abbia provveduto a finanziare, attraverso apposita apertura di credito, gli interventi ammessi a contributo.

I destinatari dei pagamenti devono eleggere un conto corrente dedicato alle attività di ricostruzione.

Le aziende e/o privati che hanno presentato relativa domanda sull’apposita piattaforma “SFINGE” ai sensi delle rispettive ordinanze 11 e/o 14 a seguito dell’esito positivo dell’istruttoria della domanda ricevono la concessione del contributo e successivamente il commissario straordinario  definisce se l’erogazione del contributo avverrà secondo le modalità di finanziamento agevolato o direttamente dalla stessa struttura commissariale se gli importi richiesti superano i 20.000 euro per i privati e i 40.000 euro per le attività produttive.

In caso di richiesta di finanziamento agevolato, che dovrà essere effettuata utilizzando l’apposita piattaforma, sono due le modalità:

a)       SAL – stato avanzamento lavori con un numero massimo di 4 rate di cui l’ultima superiore al 10% del contributo concesso – asseverati dal tecnico incaricato con documenti di spesa e le relative modalità di pagamento.

b)      A saldo – in caso di lavori già eseguiti  con asseverazione di ultimazione dei lavori da parte del tecnico incaricato con documenti di spesa e le relative modalità di pagamento.

In caso di accesso ai finanziamenti agevolati in capo al beneficiario questo matura un credito d’imposta che viene ceduto all’istituto di credito.

Il citato conto corrente vincolato potrà essere aperto presso uno degli istituti di credito accreditati dalla convenzione ed indicato all’interno della piattaforma successivamente alla ricezione del decreto di concessione.

Il beneficiario potrà indicare in domanda la volontà di ottenere un anticipo del 50% allegando una fideiussione incondizionata ed escutibile a prima richiesta a favore del commissario straordinari, di importo almeno pari all’ammontare somme richieste ed allegando gli apposi moduli A e/o B.

Al fine di ottenere le erogazioni degli acconti per stato di avanzamento lavori e del saldo, il soggetto beneficiario dovrà, per mezzo della piattaforma, compilare la richiesta di erogazione a titolo di SAL ovvero di saldo e caricare la seguente documentazione:

·         attestazione di regolare esecuzione dei lavori svolti all’atto della rendicontazione del SAL finale, a saldo;

·         attestazione per ogni SAL del Direttore dei lavori che gli interventi realizzati, per i quali è stato rilasciato il titolo abilitativo edilizio anche nella forma del silenzio-assenso ove previsto, sono quelli previsti nel progetto allegato alla domanda di contributo;

·         attestazione per ogni SAL del tecnico incaricato nel caso di edilizia libera, che gli interventi realizzati, sono quelli previsti nel progetto allegato alla domanda di contributo;

·         un consuntivo per ogni SAL dei lavori redatto sulla base dei prezzi effettivamente applicati al quale deve essere accluso, nel caso delle modifiche in corso d’opera, un quadro di raffronto tra le quantità di progetto e le quantità eseguite;

·         file in formato “.xml.P7m” delle fatture relative alle prestazioni svolte. Sono ammesse, altresì, copie in formato cartaceo scansionato ovvero copia di cortesia, corredate delle relative quietanze nel caso di pagamenti già effettuati dal beneficiario, ovvero, per i casi di pagamento da effettuarsi a favore dei creditori destinatari dell’indicazione delle imprese o dei professionisti a favore dei quali sono disposti i pagamenti, unitamente alla dichiarazione di avere verificato la regolarità contributiva delle imprese affidatarie e dei professionisti incaricati alla data di emissione delle fatture;

·         documentazione fotografica comprovante le diverse fasi degli interventi eseguiti;

·         dichiarazione asseverata attestante che l’impresa affidataria ha praticato per le prestazioni affidate in subappalto, riferite alle categorie di lavori previste nel computo metrico estimativo, ribassi non superiori al 20% dei prezzi dei lavori presi in appalto;

·         dichiarazione attestante l’effettivo ottenimento del titolo abilitativo edilizio, idoneo per gli interventi effettuati anche nella forma del silenzio-assenso ove previsto, dalla quale risultino le eventuali richieste di prescrizioni formulate dal Comune di riferimento;

·         dichiarazione attestante gli estremi dell’avvenuta presentazione della segnalazione certificata di conformità edilizia, ove prevista, fermo restando che l’erogazione del contributo a saldo, non potrà concretizzarsi fino all’avvenuto perfezionamento di detta certificazione, anche nella forma del silenzio-assenso

In esito alle richieste di erogazione presentate dal soggetto beneficiario, a titolo di SAL ovvero di saldo, il comune, ovvero la struttura di supporto appositamente convenzionata, provvederà all’accertamento della regolarità della documentazione. Entro 30 gg per i SAL e 45 gg per il saldo, sarà inviata apposita richiesta di erogazione al Commissario straordinario.  Successivamente il Commissario Straordinario emanerà il decreto di erogazione dei contributi. Grazie a questo, la Banca provvederà al versamento della somma sul conto corrente vincolato è provvederà all’erogazione dei contributi verso i soggetti destinatari.

Attualmente la struttura commissariale sta implementando la piattaforma SFINGE per poter presentare la richiesta del contributo ai sensi dell’Ordinanza 36.

Per informazioni rivolgersi agli uffici Cia di riferimento.

Si chiude un anno di eventi meteorologici estremi

Serie le ripercussioni negative sul comparto agricolo

Nel 2024 la morsa nella quale si trova l’agricoltura da diversi anni non si è allentata: ancora aperte le ferite degli eventi climatici estremi del 2023 (alluvioni e frane per ben due volte a maggio, tornado a luglio e terremoto a settembre), e a questi si sono aggiunti quelli di settembre e ottobre del 2024.

L’annata agraria 2024 (novembre 2023/ottobre 2024), così come quella del 2023, si è dunque conclusa con un certo numero di eventi meteorologici estremi, all’origine di serie ripercussioni negative sul comparto agricolo.

Gli episodi di tempo particolarmente anomalo o severo possono essere così riassunti in ordine di gravità:

  • Una nuova alluvione nel settembre 2024, anche se non paragonabile a quella del 2023
  • Le piogge estreme dell’ottobre 2024
  • I violenti temporali del maggio-giugno 2024
  • L’intensa onda di calore di agosto 2024

L’annata agraria 2024 ha evidenziato un andamento termico che indica temperature medie molto superiori alla norma climatologica trentennale di riferimento (periodo 1981-2010), durante tutto il periodo, e nel corso dell’annata non si sono verificati mesi freddi rispetto alla nostra climatologia.

L’anomalia positiva di temperatura media è stata estremamente elevata, superiore di ben +2,6°C rispetto alla norma climatologica (1981-2010) e supera di mezzo grado il record stabilito dall’annata agraria 2023, ora al secondo posto. La temperatura media è stata di ben 16,2°C: risulta la più calda mai registrata dal 1925, superando i 15,7°C del 2023, che anche in questo caso scende al secondo posto. 

Pertanto, le prime tre annate più calde dal 1900 sono le ultime: 2024-2023-2022.

Il trend, estremamente preoccupante e in atto già da tempo, coincide con quello globale. Inoltre, dall’era preindustriale, la temperatura media del Pianeta è aumentata di 1,2°C, mentre in Italia di ben +1,8°C, a conferma del fatto che l’area mediterranea è molto più sensibile e vulnerabile (hot spot) rispetto ad altre zone del globo.

Le precipitazioni sono risultate superiori alla norma (novembre 2023/ottobre 2024), ma ancora una volta caratterizzate da una cattiva distribuzione temporale, dal momento che si è registrato un periodo estremamente piovoso tra agosto e soprattutto settembre e ottobre 2024 , preceduto da una fase assai secca tra marzo e luglio 2024, quando le piogge sono risultate molto scarse e per lunghi periodi assenti.

Tra giugno e soprattutto luglio 2024, le ridotte precipitazioni registrate, associate ad alte temperature, hanno temporaneamente riportato condizioni di siccità di breve periodo (agricola) con un abbassamento del contenuto di umidità e acqua disponibile dello strato superficiale dei terreni.

Le abbondanti piogge di settembre e ottobre, invece, sono state all’origine di una rapida saturazione dei suoli ostacolando le lavorazioni autunnali.

Pur precisando che l’autunno è statisticamente la stagione più piovosa dell’anno, indubbiamente le piogge arrivate tra settembre o ottobre sono risultate eccessive.

L’annata 2024 è stata contrassegnata da un’attività temporalesca nella norma o leggermente superiore, specie nella stagione autunnale.

Si sono verificati eventi di grandine mediamente meno severi rispetto al 2023, anche se più numerosi e non senza qualche episodio di rilievo.

(Sintesi dall’Annata Agraria 2024 di Cia Romagna)

APPELLO CONGIUNTO DELLE CATEGORIE: DE PASCALE SIA COMMISSARIO PER LA RICOSTRUZIONE

Di seguito la nota stampa delle Associazioni datoriali della Provincia di Ravenna per la ricostruzione post-alluvione. L’appello è a firma di Agci E-R, Cia Romagna, Cna Ravenna, Confagricoltura Ravenna, Confartigianato Ravenna, Confcommercio Ravenna, Confcooperative Romagna, Confesercenti Ravenna-Cesena, Confimi Romagna, Confindustria Romagna, Copagri Ravenna, Legacoop Romagna e Terra Viva E-R.

“Nel momento in cui, dopo una nuova ondata di maltempo e piogge intense, la nostra Regione, e in particolare la Romagna, ha vissuto giornate di preoccupazione per la fragilità del territorio colpito più volte in quest’ultimo anno e mezzo (dimostrando così la necessità di interventi urgenti e strutturali di messa in sicurezza), si avvicina alla scadenza l’incarico del Generale Francesco Paolo Figliuolo, prevista per il 31 dicembre.

È ormai chiaro come il processo di ricostruzione abbia evidenziato problematiche legate alla distanza tra chi guida quel processo e il territorio colpito che ha bisogno di risposte chiare, rapide e mirate: per raggiungere questo obiettivo il prerequisito necessario è che il Commissario alla ricostruzione e la sua struttura conoscano bene e siano presenti costantemente sul territorio che di quegli interventi ha bisogno, per potere davvero risollevarsi definitivamente e intervenire per garantire la resilienza necessaria per il futuro.

In questa logica, è ragionevole che le due figure-di conoscitore delle problematiche legate alla fragilità idrogeologica e di responsabile della ricostruzione – possano coincidere nel profilo del nuovo Presidente della Regione, in una prospettiva di collaborazione operativa tra il livello centrale e regionale, basata su dialogo, rispetto dei ruoli e concretezza.

Una notizia che preoccupa le Associazioni d’impresa è quella emersa dall’incontro, 10 dicembre, tra la Regione e il Commissario Figliuolo riguardo alle risorse destinate allo stralcio di interventi da anticipare rispetto a quelli contenuti nel Piano Straordinario (ancora non approvato): i 150 milioni scarsi, derivanti dalla somma tra i vari interventi individuati, sono nettamente inferiori rispetto al piano stralcio di 870 milioni richiesto dalla Regione.

Alla luce di quanto sopra evidenziato, come rappresentanti del mondo delle imprese, chiediamo al Governo ed alla Regione di stringere un patto che impegni tutti gli attori istituzionali in campo affinché il processo di ricostruzione possa proseguire con nuovo slancio e tempi rapidi e il cui primo atto possa essere la nomina a nuovo Commissario del Presidente della Regione, mettendo a disposizione le risorse necessarie: il processo di ricostruzione e messa in sicurezza deve essere portato avanti in maniera concreta, responsabile e vicino al territorio.

La Romagna, la sua gente, le sue imprese non possono più attendere”.

C.I.A. EMILIA ROMAGNA – VIA BIGARI 5/2 – 40128 BOLOGNA BO – TEL. 051 6314311 – FAX 051 6314333
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